lunedì 28 settembre 2009

Lezione 8 - Kana 2

Torniamo di nuovo ad accuparci dell'Hiragana. In questa lezione vedremo la serie della S e la serie della T.
Ecco la serie della S:

Avete sicuramente notato che il secondo carattere ha una particolarità. Invece di "si", è scritto "shi".
La pronuncia:
- sa: identica all'italiano
- shi: si pronuncia "sci"
- su: identica all'italiano, però ricordate il verbo す (desu)? In questo caso la u si omette...
- se: identica all'italiano
- so: identica all'italiano, con l'accortezza di fare una "o" chiusa.

Di seguito trovate le immagini animate con la corretta esecuzione dei tratti:
Hiragana さ sa Il carattere "sa" - Per primo il tratto orizzontale.

Hiragana し shi Il carattere "shi" - Richiede un solo tratto.

Hiragana す su Il carattere "su" - Si scrive per primo il tratto orizzontale.

Hiragana せ se Il carattere "se" - Sempre il tratto orizzontale per primo.

Hiragana そ so Il carattere "so" - Un tratto continuo, simile alla nostra z.

Scrivete tante volte i nuovi caratteri, vi aiuterà a memorizzarli in fretta. Esercitatevi con le lezioni precedenti a riconoscere i nuovi caratteri hiragana imparati tra il testo scritto in giapponese. Leggeteli a voce alta, è un modo per associare quel carattere al suo suono specifico.

Vediamo adesso la serie della T:

Anche questa serie presenta alcuni suoni diversi rispetto a quelli che ci aspettavamo. Sono i suoni "chi" e "tsu".
La pronuncia:
- ta: identica all'italiano.
- chi: si pronuncia "ci" come nella parola "cibo".
- tsu: si pronuncia "zzu" con una doppia z, senza esagerare!
- te: pari pari all'italiano, come in "Teramo".
- to: idem come sopra, come in "Torino".

Ed ecco le immagini animate con la corretta esecuzione dei tratti:
Hiragana た ta Il carattere "ta" - Da sinistra verso destra.

Hiragana ち chi Il carattere "chi" - È il rovescio di さ (sa).

Hiragana つ tsu Il carattere "tsu" - Un semplice tratto singolo.

Hiragana て te Il carattere "te" - Simile al nostro numero 7.

Hiragana と to Il carattere "to" - Una sorta di Y.

Nella Lezione 6 avevamo parlato dei piccoli apostrofi (dakuten) che trasformano alcune serie di consonanti in altre serie con una pronuncia diversa. Ebbene le serie della "s" e della "t" con i dakuten, permettono di ottenere:
- Serie della "s" > Serie della "z"
- Serie della "t" > Serie della "d"

Vediamo la serie della "z", derivata dalla "s":

Anche in questo caso, qualche suono cambia, "shi" diventa "ji".
La pronuncia:
- za: come in italiano.
- ji:  si pronuncia come nella parola "giro".
- zu: identica all'italiano.
- ze: identica all'italiano.
- zo: identica all'italiano.
Ed ecco le animazioni con l'esecuzione corretta dei tratti per questa serie. Ricordatevi i dakuten in alto a destra:
Hiragana ざ za Il carattere "za".

Hiragana じ ji Il carattere "ji".

Hiragana ず zu Il carattere "zu".

Hiragana ぜ ze Il carattere "ze".

Hiragana ぞ zo Il carattere "zo".

Vediamo invece la serie della "d" derivata dalla serie della "t":

Osservate la pronuncia di "ji" e "zu". Sono le stesse della serie "z". Stessa pronuncia ma hiragana diversi. Fate attenzione!
Le pronunce:
- da: uguale all'italiano.
- ji: si pronuncia "gi" come in "gita".
- zu: si pronucia come in italiano, con una z non troppo marcata.
- de: come in italiano.
- do: uguale all'italiano.

Vediamo l'esecuzione corretta dei tratti anche per questa serie:
Hiragana だ da Il carattere "da".

Hiragana ぢ ji Il carattere "ji".

Hiragana づ zu Il carattere "zu".

Hiragana で de Il carattere "de".

Hiragana ど do Il carattere "do".

Non scordatevi i piccoli apostrofi (dakuten) in alto a destra!

Esercitatevi nella scrittura. Scrivetene tanti! Una volta memorizzati, provate a scriverli non seguendo l'ordine che abbiamo presentato. Ad esempio: scrivete i seguenti caratteri hiragana in questo ordine:

- za, de, sa, chi, zu, do, te, shi, ze, ta, ke, ghi, a, i, to, chi, sa, za, o, u, tsu, ji, ko, i, sa, ke, ki, shi, ga

Oppure, altro esercizio, pronunciate uno dopo l'altro questi caratteri:

- か ず で ぜ さ ち ど げ じ ぢ く あ い お づ ず ぞ と い き が ぎ う つ こ ご

Li avete letti in fretta oppure avete indugiato più del previsto su qualcuno?

E siamo giunti al termine della Lezione 8!!

Alla prossima lezione. Impareremo i pronomi...

Lezione 7 - I Mesi

In questa lezione impareremo i mesi. Memorizzarli sarà semplicissimo.
Vi ricordate quando ho parlato dei classificatori nella Lezione 3 sui numeri? I mesi sono infatti dei classificatori.
In Giappone si usano 12 mesi come i nostri, iniziando da Gennaio sino a Dicembre. Il tutto è semplificato dal fatto che per dire un mese, basta mettere il numero corrispondente e aggiungere il classificatore, che è (gatsu: pronuncia "gazzu"):
  • Gennaio - いちがつ (ichigatsu)
  • Febbraio - がつ (nigatsu)
  • Marzo - さんがつ (sangatsu)
  • Aprile - がつ (shigatsu)
  • Maggio - がつ (gogatsu)
  • Giugno - ろくがつ (rokugatsu)
  • Luglio - しちがつ (shichigatsu)
  • Agosto - はちがつ (hachigatsu)
  • Settembre - がつ (kugatsu)
  • Ottobre - じゅうがつ (juugatsu)
  • Novembre - じゅういちがつ (juuichigatsu)
  • Dicembre - じゅうにがつ (juunigatsu)
Ricordate i giorni della settimana? La costruzione per dire il mese è uguale. Dopo il mese si aggiunge す(desu: pronuncia "dess", con la u appena accennata):

"Mese" + です

Esempio:
- È Settembre: くがつ です (kugatsu desu)
- È Gennaio: いちがつ です (ichigatsu desu)

Attenzione ad alcuni numeri, che vanno detti in maniera diversa. Ad esempio Aprile, che ha il numero 4, invece di dire "yon" si dice "shi". Settembre ha il numero 9, che invece di "kyuu", ha "ku".
I classificatori dei mesi hanno modificato la pronuncia di alcuni numeri, ma per la maggior parte rimangono invariati.
Adesso sapete come dire i mesi in giapponese, che sono facilissimi da ricordare, anche più dei nostri.

Vi avevo accennato ai kanji come sistema di scrittura, oltre all'hiragana e al katakana nella Lezione 6. Vi aggiungo una tabella con la scrittura in kanji dei mesi (insieme all'hiragana, per non sbagliare...).


 Noterete subito la corrispondenza in rosso tra i numeri imparati nella Lezione apposita e i corrispettivi kanji. Il classificatore ovviamente ha sempre lo stesso kanji:
- 月 e si legge in questo caso つ (gatsu), che vuol dire "mese". Quindi tradotti letteralmente, i mesi giapponesi diventano, Mese 1, Mese 2, Mese 3, etc..

 La Lezione è finita!!
Esercitatevi a scrivere i mesi e imparate i primi kanji!

Alla prossima lezione.

domenica 27 settembre 2009

Lezione 6 - Kana 1

Ed eccoci alla sesta lezione, e qui le cose si fanno interessanti. Prima di tutto, qualche spiegazione. La lingua giapponese si serve di tre sistemi per scrivere e sono:
- il sillabario Hiragana
- il sillabario Katakana
- i Kanji

L'Hiragana possiamo dire è il sistema di base. Viene insegnato sin dall'asilo e consta di diversi caratteri, ognuno dei quali esprime una sillaba. Ogni vocale ha poi il suo proprio simbolo.
Esempio:
- per scrivere la sillaba "Ka" si usa questo carattere:
- per scrivere la sillaba "Ne" si usa questo carattere:
e così via per tutte le sillabe possibili: ka, ki, ku, ke, ko hanno ognuna il suo simbolo hiragana.

Il Katakana è un altro sillabario con simboli diversi utilizzato esclusivamente per scrivere parole straniere. Per scrivere "Italia", non si userà quindi il sillabario Hiragana, ma quello Katakana. Da poco tempo comunque si è diffusa la "moda" di utilizzare il katakana non soltanto per scrivere parole straniere, ma anche parole giapponesi. Soprattutto tra i giovani, è molto "trendy" scrivere il proprio nome in katakana anziché con i Kanji.
Esempio:
- per scrivere la sillaba "Ta" si usa questo carattere:
- per scrivere la sillaba "Ri" si usa questo carattere:
- la vocale "i" ha questo carattere:
- la vocale "a" ha questo carattere:
Possiamo scrivere quindi la parola "Italia" in Katakana: イタリア
Fate caso che il suono "Li", non esiste e viene reso con "Ri". Questo perché in giapponese, il suono "r" non è come il nostro, ma è una via di mezzo proprio tra "r" ed "l". Adesso avete compreso come mai i giapponesi quando parlano un pò di italiano, al posto della "r", fanno un suono strano che è una via di mezzo cioè r/l.

I Kanji sono gli ideogrammi derivati dalla scrittura cinese. Sono quei simboli composti da vari tratti, alcuni molto complessi. Ad esempio:
- questo è un kanji e si legge "kuruma" (scritto in hiragana: くるま) e vuol dire "automobile".
Se fate attenzione ai tratti, noterete che assomiglia a un carro a ruote visto dall'alto. I due tratti orizzontali rappresentano le ruote. Il tratto verticale l'asse, e il quadrato centrale rappresenta il cassone. La simbologia dei kanji in alcuni casi è semplice, in altri è piuttosto complicata.
Ci si chiederà: "perché complicarsi la vita con i kanji se possiamo scrivere tutto quanto con l'hiragana?" E la risposta è che: "la lingua giapponese è piena zeppa di omofoni", cioè parole che scritte in hiragana sarebbero tutte uguali ma hanno significati completamente diversi. L'unico modo per distinguerle è utilizzare kanji diversi che attribuiscono il giusto significato agli omofoni.

Per ora, comunque, rivolgeremo la nostra attenzione al sistema-base, cioè al sillabario hiragana. Più avanti prenderemo confidenza anche con i più complessi kanji.
P.S. Se sentite qualcuno parlare di "alfabeto giapponese" o "alfabeto hiragana", fategli presente che in Giappone l'alfabeto, così come lo intendiamo noi, non esiste. Esistono due sillabari, i Kanji e basta!

E adesso impareremo i primi caratteri hiragana, quelli relativi alle vocali, che in giapponese vanno in questo ordine: a, i, u, e, o.



I diversi tratti che compongono un carattere vanno scritti in un ordine preciso, che andrebbe seguito in modo da scrivere il carattere correttamente.  Non è obbligatorio, ma imparando l'ordine giusto, si semplifica la scrittura del carattere, che diventa automatica e diminuisce la probabilità di fare casino con i tratti e quindi di sbagliare. Queste le regole generali:
- I tratti si scrivono da sinistra verso destra
- I tratti orizzontali si scrivono prima di quelli verticali
- I tratti diagonali da destra verso sinistra si scrivono prima di quelli che vanno da sinistra verso destra
- I tratti verticali centrali vengono prima dei tratti ai lati
- I tratti esterni vanno prima di quelli interni
- I punti e i tratti piccoli vanno per ultimi

Di seguito potete vedere come vanno scritte correttamente, con l'ordine giusto dei tratti:
Hiragana あ a Il carattere "a".

Hiragana い i Il carattere "i".

Hiragana う u Il carattere "u".

Hiragana え e Il carattere "e".

Hiragana お o Il carattere "o".

Vediamo la serie successiva. Questa serie inizia con la "K" a cui si aggiungono le vocali nell'ordine presentato prima: Ka, Ki, Ku, Ke, Ko





Vediamo l'ordine corretto dei tratti per la serie della k:
Hiragana か ka Il carattere "ka".

Hiragana き ki Il carattere "ki".

Hiragana く ku Il carattere "ku".

Hiragana け ke Il carattere "ke".

Hiragana こ ko Il carattere "ko".

Prendete carta e penna ed esercitatevi nella scrittura. Scrivetene una marea. Consiglio di prendere un quaderno a quadretti. Provate a scrivere il carattere entro 4 quadratini piccoli, è un modo per prendere dimestichezza con le dimensioni e le lunghezze dei tratti.

Esempi:







Riempite pagine su pagine dei caratteri imparati. È un pò come tornare in prima elementare, vero?...
Proviamo a scrivere qualche parola che già conosciamo con le lettere che abbiamo appena imparato. Riguardatevi la Lezione 4 sui colori. Ricordate il colore "blu"? Si diceva "aoi". Adesso sappiamo scriverlo in hiragana: あおい (aoi). Se invece andate alla Lezione 1 riconoscerete subito le parole "buono" いい (ii), e "no" いいえ (iie). Controllate tutte le lezioni precedenti ed esercitatevi a riconoscere i caratteri che avete imparato.
Proviamo qualche altra parola che utilizza le due serie, quella delle vocali e quella della "k":
- おか (oka) - significa "collina"
- いく (iku) - è il verbo "andare"

La serie della "k" può anche essere trasformata nella serie della "g", aggiungendo dei piccoli segni che ne modificano la pronuncia. Si tratta di due piccoli "apostrofi" messi in alto a destra del carattere originario, e si chiamano dakuten. Ecco la serie della "k" trasformata in serie della "g":



L'ordine corretto dei tratti per questa serie è identico a quello della serie da cui prende origine. Però per evitare dubbi, ecco di seguito le animazioni dei tratti per questa serie. Non dimenticatevi i dakuten in alto a destra!
Hiragana が ga Il carattere "ga".

Hiragana ぎ gi Il carattere "ghi".

Hiragana ぐ gu Il carattere "gu".

Hiragana げ ge Il carattere "ghe".

Hiragana ご go Il carattere "go".

Non tutte le serie delle varie consonanti si comporteranno così, ma solo alcune, quindi non preoccupatevi!
I simboli-base dell'hiragana in tutto sono 46. Li imparerete tutti senza neanche accorgervene!

La lezione 6 è finita!

Esercitatevi nella scrittura e rivedete le lezioni passate. La prossima lezione ci permetterà di imparare i mesi giapponesi!

Lezione 5 - Giorni della settimana

In questa lezione impareremo i giorni della settimana.
        
Questa è la domanda per chiedere che giorno è:
Che giorno è oggi?
きょうなんようびですか (kyou wa nan' youbi desu ka)

Vediamo come si risponde. La formula è:
"Giorno della settimana" + (desu)

- です (desu) corrisponde al nostro "è" del verbo "essere". Faremo una lezione tutta dedicata a です (desu). Si pronucia sorvolando sulla "u" finale, cioè si dice: "des"

Ed ora impariamo i giorni della settimana:
  • Lunedì - げつようび (getsuyoubi)
  • Martedì - ようび (kayoubi)
  • Mercoledì - すいようび (suiyoubi)
  • Giovedì - もくようび (mokuyoubi)
  • Venerdì - きんようび (kin'youbi)
  • Sabato - ようび (doyoubi)
  • Domenica - にちようび (nichiyoubi)
Vediamo altre tre parole utili da utilizzare con i giorni della settimana:
  • Giorno - ひ (hi)
  • Oggi - きょう (kyou)
  • Domani - あした (ashita)
- Lunedì: la pronuncia ha la "g" come in "ghiro". "Tsu" si pronuncia come una doppia "z" rafforzata. "You" si pronuncia allungando la "o". Viene quindi una cosa come "ghezzuioobi".
- Gli altri giorni si pronunciano come sono scritti, ricordando la doppia "o" per "youbi".
- Giorno ひ (hi) si pronuncia aspirando la "h".
- Oggi きょう (kyou) si pronuncia allungando la "o", quindi: "kioo".
- Domani あした (ashita) si pronuncia accennando appena la "i" e dando l'accento alla "a" finale, quindi: "asc'tà".

Facciamo qualche esempio:
- Oggi è Giovedì - きょうは もくようび です (Kyou wa mokuyoubi desu)
- Domani è Sabato - あしたは どようび です (Ashita wa doyoubi desu)

E adesso tocca a voi! Esercitatevi a fare combinazioni diverse. Ponete la domanda iniziale:
きょうは なん ようび ですか (Kyou wa nan' youbi desu ka?) e provate a dare le diverse possibili risposte. Ad esempio, come si dice in giapponese:
- Che giorno è oggi? Oggi è Domenica
- Che giorno è domani? Domani è Lunedì
- Che giorno è oggi? Oggi è Venerdì

E così via. Esercitatevi e fate le vostre combinazioni. Imparerete in un attimo i giorni della settimana!!

La lezione è terminata!!

Memorizzate bene le parole finora insegnate. Saranno utili sicuramente.

L'anteprima della prossima lezione: impareremo a scrivere un pò di giapponese!!

sabato 26 settembre 2009

Lezione 4 - Colori

In questa lezione impareremo alcuni colori di base, i più comuni. Rosso, Verde, Giallo e così via.
Nella lingua giapponese, alcuni colori sono aggettivi, altri invece sono sostantivi.
In giapponese esistono due categorie di aggettivi, ma per ora non preoccupiamocene. Vediamo quelli più semplici:
  • Bianco -  しろい (shiroi)
  • Nero - くろい (kuroi)
  • Blu - あおい (aoi)
  • Rosso - あかい (akai)
  • Verde - みどり (midori)

Facciamo qualche esempio:
- Una mela rossa - あかい りんご (akai ringo)
- Un foglio nero - くろい かみ (kuroi kami)

I seguenti colori sono tutti sostantivi (anche il verde nella lista precedente è un sostantivo):
  • Marrone - ちゃいろ (chairo)
  • Giallo - きいろ (kiiro)
  • Arancione - オレンジ いろ (orenji iro)
  • Grigio - はいいろ (haiiro)
  • Rosa - ピンク (pinku)

- Per la pronuncia, ricordo che "ch" si legge come la "c" di "ciao". Quindi "chairo" si pronuncia "ciairo".
- Kiiro, ha la doppia "ii". Vanno pronunciate tutte e due.
- Il colore Arancione deriva il suo termine dall'inglese "orange", che in giapponese viene trasformato in "orenji". Fate caso anche ai caratteri giapponesi, che sono leggermente diversi, più "spigolosi", da quelli visti finora. Vedremo poi la differenza.
- Il colore Rosa deriva anche questo dal termine in inglese "pink", da cui: "pinku" (sorvolate appena sulla "u" finale e avrete il rosa giapponese).
Come avete notato, due colori derivano dall'inglese. La lingua giapponese è piena di forestierismi presi in prestito soprattutto dall'inglese. Il quale viene storpiato e adattato alla pronuncia giapponese. In alcuni casi (assai grotteschi) di importazioni di nomi e luoghi, si ottengono delle cose ai limiti dell'assurdo!

Andiamo avanti e spieghiamo come si utilizzano questi colori con i nomi ai quali vogliamo applicarli.
Per collegare un colore a un sostantivo, utilizziamo la particella の (no) tra il colore e il sostantivo.
La sintassi quindi è:

"Colore" - の (no) - "Sostantivo"

Facciamo alcuni esempi:
- Un cappello giallo - きいろ  ぼうし (kiiro no boushi)
- Un'automobile grigia - はいいろ  くるま (haiiro no kuruma)

Memorizzate i colori e provate per adesso ad associare i colori utilizzando i nomi in italiano. L'importante è saper utilizzare i termini giapponesi con la particella の (no). Ad esempio:
- Un vestito verde: みどり  vestito (midori no vestito)
- Una penna marrone: ちゃいろ  penna (chairo no penna)

Esercitatevi con altri oggetti, utilizzando la costruzione appena imparata. Alla fine diventerà un meccanismo automatico associare la particella の (no) tra il colore e l'oggetto a cui è associato. Provate!

La lezione 4 è finita!!

Come sempre esercitatevi e pronunciate le parole proposte nella lezione e create le vostre personali combinazioni con i colori in giapponese!!

In anteprima, vi dico l'argomento della prossima lezione: impareremo i giorni della settimana.

Lezione 3 - Numeri

In questa lezione impareremo i numeri - うじ (suuji) - che servono sempre in svariate occasioni. Vedremo come sono semplici da imparare! Iniziamo con i primi cinque numeri, da 1 a 5:
  • Uno - ち (Ichi)
  • Due - に (Ni)
  • Tre - ん (San)
  • Quattro - ん (Yon)
  • Cinque - ご (Go)
- Per la pronuncia non dovrebbero esserci problemi. Uno:  ち (ichi) si pronuncia "ici". Gli altri numeri si pronunciano così come scritti tra parentesi.

Vediamo i numeri da 6 a 10:
  • Sei - く (Roku)
  • Sette - ち (Shichi)
  • Otto - ち (Hachi)
  • Nove - きゅう (Kyuu)
  • Dieci - じゅう (Juu)
La pronuncia non presenta difficoltà:
- il numero Sei - ろく (roku) - si pronuncia "rocu", come al solito sorvolando un pò sulla "u" finale. Quindi pronunciate come "rok(u)".
- il numero Sette - しち (shichi) - si pronuncia "scici".
- il numero Otto - はち (hachi) - si pronuncia "aci", aspirando leggermente la "h" iniziale.
- il numero Nove - きゅう (kyuu) - si pronuncia prolungando la "u" finale.
- il numero Dieci - じゅう (juu) - come per il numero Nove, prolungate la "u" finale. Si pronuncia "giuu".

I numeri in giapponese hanno necessità dei classificatori, che sono dei termini posti dopo i numeri. I classificatori specificano ai numeri che cosa stanno contando. Alcuni classificatori modificano il modo di pronunciare i numeri, cosa che può risultare un pò difficile. Ma vedremo più avanti queste particolarità. Due classificatori che non modificano la pronuncia sono:
  • ん (en) "yen" (la moneta giapponese: 1 € = 131,7 Yen)
  • ん (nen) "anni"
Facciamo qualche esempio:

- 5 yen - 五円 (go en)
- 10 yen - 十円 (juu en)
- anno 3 - 三年 (san nen)
- anno 8 - 八年 (hachi nen)

Attenzione agli anni. Notate che ho messo "anno 3" e "anno 8" e non "3 anni" o "8 anni". Non sto infatti esprimendo quanti anni sono, ma qual'è il numero dell'anno. Sto cioè esprimendo un tempo determinato e non continuato.
Esercitatevi con i numeri e i due classificatori facendo diverse combinazioni. È un ottimo esercizio per imparare velocemente. Ad esempio come si dice:
4 yen, Anno 10, 2 yen, 7 yen, Anno 3, 9 yen, Anno 9, Anno 6.

Vediamo adesso i numeri da 11 a 19:
  • 11 Undici - じゅういち (juu-ichi)
  • 12 Dodici - じゅうに (juu-ni)
  • 13 Tredici - じゅうさん (juu-san)
  • 14 Quattordici - じゅうようん (juu-yon)
  • 15 Quindici - じゅうご (juu-go)
  • 16 Sedici - じゅうろく (juu-roku)
  • 17 Diciassette - じゅうしち (juu-shichi)
  • 18 Diciotto - じゅうはち (juu-hachi)
  • 19 Diciannove - じゅうきゅう (juu-kyuu)
Notate che per costruire i numeri da 11 a 19, abbiamo semplicemente messo davanti il numero 10 e aggiunto i rimanenti numeri. Per adesso non prestate attenzione ai caratteri giapponesi. Concentratevi nella pronuncia tra parentesi. Provate a fare combinazioni tra questi numeri e i classificatori esposti in precedenza. Ad esempio, come si dice 18 yen? Oppure l'anno 15, come si pronuncia? Fate diverse combinazioni ed esercitatevi: è il modo migliore per imparare in fretta.

La Lezione 3 è finita!

Come sempre, esercitatevi sulle parole nuove proposte. In questo caso dovete iniziare anche a fare qualche combinazione tra numeri e classificatori.

Anteprima della prossima lezione: impareremo i colori in giapponese...

venerdì 25 settembre 2009

Lezione 2 - Pronuncia

In questa lezione vediamo la pronuncia del giapponese, che è molto simile a quella italiana. Quindi diciamo che rispetto a un inglese siamo sicuramente avvantaggiati. Le vocali si pronunciano quasi esattamente come in italiano.
- "a" si pronuncia come in casa
- "i" si pronuncia come in chi
- "u" si pronuncia come in tu
- "e" si pronuncia come in se
- "o" si pronuncia come in toro

Vediamo adesso altre parole giapponesi di uso comune anche fuori dal Giappone:

  • Karaoke - カラオケ(Karaoke)
  • Kamikaze - かみかぜ (Kamikaze)
  • Karate - からて (Karate)
  • Anime - アニメ (Anime)
  • Manga - まんが (Manga)
La pronuncia è veramente semplice, così come è scritta tra parentesi. Non c'è bisogno di spiegazioni per i termini.

Vediamo altri termini comuni:
  • Futon - ふとん (Futon)
  • Romaji - ロ–マジ (Roomaji)
  • Tsunami - つなみ (Tsunami)
  • Samurai - さむらい (Samurai)
  • Ninja - にんじゃ (Ninja)
- "Futon": la pronuncia di "fu" è particolare. Si tratta di soffiare come per spegnere la fiamma di una candela, e nel mentre si soffia, metterci una "f". Sorvolate leggermente sulla "u". Viene una pronuncia del genere: "hf(u)tòn". Il futon è quel particolare materasso, steso per terra in cui si dorme.
- "Romaji": allungate leggermente la "o". Romaji è un termine che si riferisce alla scrittura del giapponese mediante le nostre lettere dell'alfabeto latino. Da qui il riferimento a Roma: Romaji.
Tsunami, Samurai e Ninja, si pronunciano così come sono scritti. Non credo ci sia bisogno di spiegare il significato di questi termini, che sono ormai di uso comune anche nella nostra lingua.
Bene! Abbiamo visto altre parole giapponesi. Imparate bene la pronuncia! Ricordate che nella maggior parte dei casi, la pronuncia delle vocali è uguale alla pronuncia italiana. Si legge come si scrive. Più semplice di così!

La seconda lezione è finita!

Una piccola anteprima per la lezione successiva: impareremo a contare in giapponese!

がんばって! (Ganbatte! Cioè: metticela tutta! Forza!)

giovedì 24 settembre 2009

Lezione 1 - Parole di base

Salve a tutti!! È con grande piacere che annuncio la nascita di "Arigatou Japan". Se siete interessati a tutto ciò che riguarda il Giappone 本 (Nihon), e soprattutto la sua lingua 日本語 (Nihon-go) e cultura, salvate questo Blog tra i preferiti perché state per iniziare un fantastico viaggio nelle terre del Sol Levante!
Iniziamo da qualche parola semplice semplice, a livello di bambino che cammina ancora carponi con il pannolino: buono, cattivo, si, no, ciao... giusto per iniziare e prendere confidenza. Metterò per prima la parola in italiano, poi con i corrispettivi caratteri giapponesi (poi vedremo come si chiamano e come si usano) e tra parentesi la pronuncia:

• Buono - いい (ii)
• Cattivo - だめ (dame)
• Si - はい (hai)
• No - いいえ (iie)
• Ciao - こんにちは (konnichiwa)


Non fate troppo caso ai caratteri giapponesi, piuttosto concentratevi sulla pronuncia.
- "Buono" si pronuncia "ii". La i è uguale a come la diciamo noi in italiano. Fate attenzione a pronunciarle tutte e due per questa parola.
- "Cattivo" (dame): mettete l'accento sulla e. Quindi pronunciandolo dovrebbe venire come "damè".
- "Si" (hai): questo l'avete sicuramente sentito da qualche parte, in qualche film, in qualche cartone animato (anime) in lingua originale. Il famoso "si" giapponese. Attenzione alla h aspirata, che va pronunciata.
- "No" (iie): come per la parola "Buono", pronunciate tutte e due le i. In pratica dovete prolungare il suono della i un pò più del solito, cioè si deve capire che ne state pronunciando due.
- "Ciao" (konnichiwa): saluto che avete sentito sicuramente. Non credo ci siano problemi di pronuncia. Per quelli, spero pochissimi, che non l'hanno mai sentito, si pronuncia "conniciuà", senza far sentire troppo la u e scivolando dalla i alla a finale. Praticamente viene una cosa tipo: "connici-à con la u appena accennata. Ai giapponesi non piace il suono della u, vedremo poi altri casi in cui proprio non la pronunciano...
Vediamo qualche altro termine giapponese:

• Addio - さようなら (sayounara)
• Questo - これ (korè)
• Quello - それ (sorè)
• Grazie - ありがおつ (arigatou)
• Io (formale) - わたし (watashi)

Vediamo un pò come si pronunciano correttamente:
- "Addio" (sayounara): saluto che sicuramente avete sentito. "you" si pronuncia "ioo", allungando la o. Ho messo la u per una convenzione nella traduzione in caratteri romani. Viene una pronuncia come: "Sayoònarà", con la a finale leggermente accentata.
- "Questo": si pronuncia "corè". Accentiamo la "e" finale.
- "Quello": simile a "questo". "sorè", con accento su "e" finale.
- "Grazie" (arigatou): stesso significato e utilizzo come in italiano. Come in "sayounara", prolunghiamo un pò la pronuncia della "o" finale, che viene quindi più o meno come "arigatoo".
- "Io" (watashi): pronome personale di prima persona. Si pronuncia "uatascì". Cercate di sorvolare un pò sulla u iniziale, che abbiamo visto non piace molto. Questa forma di "io" vedremo poi quando va usata. Esistono forme diverse se sta parlando una donna, un uomo o un ragazzo. E se siamo in un contesto di colloquio formale o informale. Per adesso però basta questa forma qui.

La prima lezione è terminata!

Memorizzate queste poche parole, perché serviranno per le lezioni successive. Tranquilli, non imparerete solo parole fini a se stesse. A un certo punto riuscirete a costruire frasi e discorsi. E a scrivere, in giapponese ovviamente. Imparerete a scrivere quei simboli strani che adesso non hanno nessun significato!

Alla prossima lezione!